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Suggerimenti operativi per l’utilizzo didattico della stampante 3D a scuola

appunti sparsi

lunedì 31 gennaio 2022, di Marcello De Vita

Modellazione

E’ la fase in cui si disegnano i modelli da stampare.

al corso erogato in concomitanza con la donazione delle stampanti 3D alle scuole superiori della Regione Lazio, è stato presentato il software

Autodesk Fusion 360

che attualmente richiede l’installazione di un client in locale, ma gira online, quindi non dovrebbe più avere particolari requisiti che i computer scolastici non hanno.
Per utilizzarlo è necessario provvedere a farsi rilasciare una licenza Education come teacher, ad esempio inviando parte dello screenshot di un cedolino dove si possono oscurare i dati finanziari e lasciare le voci che indicano la sede di servizio del docente

OpenScad è invece un software parametrico, cioè richiede l’utilizzo di operazioni matematiche e equazioni per generare gli oggetti da stampare.
Questo software è leggero, e può essere installato sui pc scolastici.

Nell’insegnamento della matematica, lo ritengo più utile di Fusion 360, sebbene richieda attenzione alla grammatica del codice. Questo tipo di programmi "costringono" a utilizzare equazioni di funzioni e curve per generare gli oggetti richiesti;

In tal modo si rendono "tangibili" le funzioni e le equazioni delle curve, e si può far "toccare con mano" anche aspetti più astratti della disciplina; ad esempio vedi qui

Inoltre gli studenti si trovano a utilizzare le operazioni tra insiemi per combinare solidi fino a ottenere l’oggetto desiderato, e a utilizzare le trasformazioni geometriche: traslazioni, rotazioni, omotetie etc,.

Utile anche a generare oggetti matematici, come l’ellissografo di Archimede, la piramide di Sierpinski, il cono di Apollonio...

Nell’insegnamento della fisica si possono stampare parti di kit didattici per la realizzazione di esperienze di laboratorio di gruppo, come ad esempio parti di motori elettrici, supporti per pile di Volta con le monete, pendolini e bussole elettrostatiche, adattatori per smartphone agli oculari di microscopi, spettroscopi etc per trasformarli in strumenti elettronici e condividere le immagini con la classe, e chi più ne ha più ne metta.

Slicing

Questa è la fase in cui si genera il file .gcode che contiene le istruzioni da dare alla stampante 3D per stampare l’oggetto. Il file generato è sostanzialmente una lunga lista di coordinate che l’ugello della stampante 3D deve percorrere per stampare l’oggetto.

Uno dei software più utilizzati e Cura che può essere scaricato gratuitamente. Questo software è evoluto rapidamente, ma se non si potesse installare l’ultima versione sugli obsoleti PC scolastici si può ricorrere alle versioni precedenti meno demanding.

Inoltre la fase di slicing non deve essere necessariamente eseguita dallo studente o dal docente, ma eventualmente può essere delegata al tecnico volenteroso...

Acquiring

Fase attraverso la quale si scannerizza un oggetto tridimensionale, e se ne realizza un modello digitale, attraverso videocamere o fotografie o scanner appositi

Assieme alla stampante 3D arrivò nelle scuole uno scanner per acquisire la forma di oggetti personali. Qui il software può essere demanding.

Ormai sono però disponibili software e app per smartphone molto performanti che per alcune applicazioni possono sostituire lo scanner

Hardware

Per chi fosse interessato a sperimentare in prima persona, è possibile acquistare con la Carta Docente stampanti 3D, kit di robotica, elettronica, e altri materiali didattici e da laboratorio su alcuni siti, sebbene abbiano spesso prezzi maggiori rispetto a altri store online.

Nel tempo alcuni chiudono e altri aprono.

Qui alcuni sperimentati da me:

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